venerdì 12 marzo 2010

L'insostenibile democraticità della sinistra

Oggi la sinistra scenderà in piazza. Per protestare. Innanzitutto - e questo è il motivo che ha ispirato la manifestazione - per l'evidente antidemocraticità di Berlusconi, del governo e di tutto il Pdl nel cercare di fare tutto il possibile per far partecipare alle elezioni regionali nel Lazio la lista del partito più importante e con maggior numero di voti in quella regione. Chiara antidemocraticità, per la verità, caldeggiata e controfirmata, nell'occasione, dal Presidente della Repubblica, quel rinnegato ex-comunista di Giorgio Napolitano. Ma il giudizio su quest'ultimo va distinto tra quelli come Antonio Di Pietro - seguito da tutto il 'popolo viola' - che ne ha addirittura chiesto l'impeachment, e quella di Bersani e del Pd, che sostengono invece che il PdR non potesse fare diversamente da come ha fatto, ritenendo il suo atteggiamento solo una inevitabile neutralità istituzionale priva di colpe. Quello che pare certo - perché molto vi si è lavorato nell'ombra - è che la posizione di Di Pietro su Napolitano sarà posta in sordina, possibilmente annullata, per opportunismo politico e per un più efficace ritorno elettorale della manifestazione. Nonostante che anche gli ultimi pronunciamenti del Tar confermino che il Pdl nel Lazio non avrà una propria lista, oggi non mancherà egualmente la grande manifestazione di sdegno della sinistra contro il sopruso del Pdl, uno sdegno tale da farla ritrovare nuovamente unita in piazza per sostenere la 'vera' democrazia: quella che potrebbe consentire loro di vincere con un avversario menomato. Ma non importa: per una 'vera' democrazia l'essenziale è che vinca la parte 'migliore', in qualsiasi modo. Certo, loro avrebbero preferito competere alla pari e sarebbero stati disponibili a correggere una situazione di imparità sia pure frutto di una colpa altrui, ma purtroppo non è stato possibile evitare questa incresciosa situazione. Mentre sono stati possibili, da parte del Pd, una serrata serie di diffide preventive e di ricorsi a tutti i livelli cui poter ricorrere pur di mantenerla. Ma tant'è. Anche questa è democrazia.

Tutti in piazza, dunque. E viva la democrazia.

PS: in occasione di una manifestazione per la 'vera' democrazia e contro i soprusi torna molto utile anche questo. Anche se, altrettanto legittimamente, c'è chi interpreta la questione diversamente o in modo opposto. Ma la 'vera' democrazia è anche questo: volere a tutti i costi la libertà d'espressione di un Santoro o un Travaglio, ma volere 'cacciare a pedate' un Minzolini.

1 commento:

Il Jester ha detto...

Condivido, alla fine non sei poi così ottuso... ;)